Come dicevamo già a maggio in modo più approfondito, a sinistra si continua a credere che la gente voti ragionando, e non seguendo emozioni; non è così, non lo è mai stato né in Italia né in altri Paesi.
Tendenzialmente (Eurisko / Standford Research Institute) dimostrano che in sintesi, un terzo dell'elettorato si presenta tendenzialmente orientato a sinistra ed un terzo a destra.
Due zoccoli duri che raramente cambiano idea, indipendentemente dal progetto politico, dai rispettivi leader o dall'ideologia vincente.
Il restante terzo, che diviene di fatto determinante per la vittoria, è formato da persone interessate poco alla politica e che scelgono di volta in volta, quasi mai per convincimento razionale o interesse personale, ma arrivando ad esprimere col voto un sentimento.
In una società normale con istituzioni funzionanti, buone scuole ed innanzitutto una libera e trasparente informazione, l'influenza emotiva sul voto di quel terzo è ridotta e determinanti saranno i fatti reali e la condivisibilità dei programmi politici presentati.
Ma in Italia non esiste una libera informazione, giornali e TV asserviti al regime propinano una melassa emotiva a reti unificate capace di indurre un completo consenso emotivo nel terzo di popolazione indecisa.
Ed in questo Berlusconi è maestro, costantemente in sintonia con gli umori profondi e cangianti del ventre molle del Paese.
giovedì 19 novembre 2009
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Semplice semplice, ma molto vero.
RispondiEliminaMassimo.