giovedì 3 dicembre 2009

Perchè la Ue snobba un Paese da barzelletta.

La mancata nomina di D'alema a ministro degli esteridell'Ue, alla quale personalmente non avevo mai creduto, ha inaugurato uno di quei bizzarri dibattiti all'italiana in cui si evocano trame e complotti fantasiosi per nascondere una verità banale quanto sgradevole.
La verità è che l'Italia è oggi il Paese più sputtanato dell'Occidente, per usare l'espressione dello sputtanatore, e quindi non si capiva il perchè l'Europa dovesse scegliere un italiano per rappresentarla nel mondo.
Nel delirio servile dei media nazionali, per settimane si è fatta passare l'dea che il successo della candidatura Dalema dipendesse dall'appoggio di Berlusconi.
Bastava il sì di Silvio e il gioco era fatto.
Per due settimane il Pd ha balbettato sull'ipotesi di scendere in piazza contro l'ennesima vergognosa legge ad personam, per non disturbare l'intesa fra D'alema e il premier.
Ma l'appoggio di Berlusconi, oltre Chiasso, è un boomerang.
I giornali inglesi che hanno scatenato la campagna per sostenere il candidato britannico, poi vincitore, hanno usato contro D'alema proprio l'argomento dei suoi buoni rapporti col Cavaliere, tirando fuori le vecchie storie della Bicamerale, degli inciuci sulla giustizia e sul conflitto di interessi.
Hanno insomma dipinto D'alema come il "comunista preferito di Berlusconi".
Tanto è bastato per affossarlo.
Le divisioni dei socialisti europei, le pressioni diplomatiche americane , sono dettagli a margine della vicenda.
La sostanza è che l'Italia è un Paese sputtanato all'estero e come tale ha scarsissimo potere contrattuale in Europa, dove le decisioni si prendono ormai sopra la nostra testa, a Berlino, Parigi e Londra.
E' una realtà evidente , ma naturalmente impopolare e quindi rimossa.
Non esiste una nazione civile dove un dittatore africano possa arrivare per un vertice sulla fame nel mondo e pretendere di organizzare per la sera una festa con duecento giovani hostess.
Gheddafi l'ha fatto durante il vertice della Fao.
Se ci avesse provato a Parigi o a Londra, gli avrebbero fatto levare le tende alla svelta.
Qui da noi invece è apparso normale, appena un pò stravagante.
Siamo diventati un Paese da barzelletta, da festino con escoret, polvere bianca e le note di un mandolino o d'una chitarra napoletana sullo sfondo.
Dopo di che verremmo essere considerati una grande potenza quando si tratta di fare le nomine in Europa.
Totò a questo punto sbottava: ma mi faccia il piacere!

1 commento:

  1. D'alema, il "comunista preferito di Berlusconi", il politico più intelligente e più trombato, ma anche il più trombante della Repubblica.

    Proprio una bella personcina aveva scelto il Berlusca per rappresentare l'Europa nel mondo.

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